Formato tipico dell'Italia centrale, in particolare della zona intorno a Roma, i bucatini sono la sintesi perfetta tra pasta lunga, di cui condividono le dimensioni, e corta, di cui condividono il foro centrale, ed hanno una consistenza tale da esaltare i sapori di ogni sugo.

Caratterizzati da un buono spessore e dal foro centrale, i Bucatini sono un formato perfetto per abbinamenti con sughi densi e importanti. Oltre alla classica e saporita preparazione all'Amatriciana (con sugo a base di polpa di pomodoro, pancetta a dadini e un pizzico di peperoncino), i Bucatini sono ottimi anche conditi con sughi a base di pomodoro, verdure e formaggi. Anche i condimenti di verdure esaltano la nervatura invitante dei Bucatini, specie se legati con uova o formaggio.

Alla stessa famiglia dei Bucatini appartengono gli Ziti e gli Zitoni, pasta lunga con foro centrale il cui diametro varia dai 5 ai 10 mm, adatti soprattutto per timballi e sformati al forno conditi con sughi ricchi e dal sapore deciso.

 

Gli storici esitano ad attribuire ai cannelloni una precisa identità geografica, ma concordano nel dire che sono uno dei primi formati ideati dall'uomo.

Fin da epoche lontane venivano infatti preparati tagliando la pasta fresca in rettangoli che, una volta farciti, erano arrotolati e poi cotti. I Cannelloni nascono da un impasto di grano, acqua e sale, che la tradizione dell'Italia centro-settentrionale ha modificato e arricchito sostituendo l’acqua con l'uovo.
I Cannelloni si sposano bene sia con i sughi di carne sia con le verdure, grazie alla sfoglia che ne esalta il sapore e rappresentano la base ideale per piatti sostanziosi, ricchi, saporiti. Il loro interno cavo è pronto ad accogliere ed esaltare i ripieni più gustosi, dai più classici ai più fantasiosi. La tradizione italiana li vuole conditi al ragù, anche se questo formato invita per la sua stessa natura alle sperimentazioni anche audaci.

 

Di origini centro-settentrionale, i capellini hanno un nome evocativo che fa subito pensare a capelli leggeri, quasi infantili.

Infatti, sono conosciuti anche come capelli d'angelo o capelvenere, proprio per la loro forma delicata ed elegante.
Essi si presentano come lunghi, dorati fili di pasta dallo spessore sottile, quasi fragile. In realtà mantengono intatta la loro struttura anche a contatto col brodo più caldo. Ma è nelle ricette asciutte che si esprimono al meglio, esaltando tutto il sapore degli ingredienti e avvolgendoli nel loro lungo abbraccio.
I Capellini prediligono i condimenti leggeri, che non li appesantiscano. Un sugo semplicissimo è quello a base di pomodoro fresco, olio e basilico. Vengono anche utilizzati per pasticci al forno, in quanto mantengono una forma impeccabile.

 

Le conchiglie rigate rappresentano uno dei formati più apprezzati a tavola grazie alla loro capacità di accogliere ogni condimento.

Ispirate al mare e di sicura origine centro-meridionale, sono probabilmente uno dei formati più conosciuti ed amati nel mondo, grazie alla loro incantevole forma. Estremamente versatili, si prestano ad ogni preparazione, dando il meglio di sé con tutti i sughi,  semplici o ricchi che siano.

La forma concava e la sapiente rigatura esterna consentono di raccogliere alla perfezione ogni sugo, anche il più sfuggente. Per questa ragione le conchiglie prediligono i sughi che vogliono essere avvolti dalla loro forma accogliente, anche nelle ricche preparazioni al forno: la loro ampia cavità trattiene il sapore, restituendolo al palato in tutta la sua fragranza..

Molto simili nella forma alle conchiglie, e adatte per lo stessa tipologia di sughi, sono le Pipe rigate e le Pipette rigate, più diffuse nell’Italia centro-settentrionale.

 

Le crespelle o crépe sono una sorta di lasagne molto più sottili ma realizzate in modo totalmente diverso.

Si ottengono mischiando in una ciotola farina, sale e uova, latte, acqua e olio e mischiandoli per bene evitando che l’impasto, piuttosto liquido, non faccia grumi. Quindi di versa in un padellino anti-aderente, imburrato e ben caldo, un cucchiaio del composto e si lascia cuocere prestando attenzione a rigirare la crespella quando il primo lato sarà cotto.

In questo modo si ottengono sfoglie sottilissime e leggermente croccanti che vengono usate per realizzare ricette simili a quelle delle lasagne (ma con un effetto di quasi inconsistenza della pasta) oppure per creare fagottini o portafogli che racchiudono ripieni a base di formaggi, funghi, verdure, raramente carne o pesce.